Sembra ieri ma sono trascorsi già 10 anni da quando le colline dell’Astigiano con le cattedrali sotterranee di Canelli, da cui partì l’idea della candidatura all’inizio degli Anni Duemila, sono state riconosciute Patrimonio Unesco al centro di un sito d’interesse mondiale. L’Asti Spumante, che proprio a Canelli ha la sua patria d’elezione dal 1865, è uno dei cinque pilastri su cui si basa il prestigioso riconoscimento alla città ai territori collegati. Per celebrare la ricorrenza, sabato 30 giugno, a Canelli, con la collaborazione del Comune e del Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti, si è svolta una manifestazione pubblica durante la quale sono stati ripercorsi, a grandi linee, le tappe della candidatura e del riconoscimento Unesco. Si sono susseguite testimonianze di produttori, amministratori pubblici, vignaioli e operatori turistici che hanno avuto o avranno ruoli nel proseguo di una valorizzazione che ha nel riconoscimento Unesco un tassello importante e da sviluppare. In questo senso il Consorzio ha fatto e farà la sua parte come protagonista di una filiera che sta alla base della tutela ambienta e della biodiversità paesaggistica che hanno portato al riconoscimento Unesco di cui si è festeggiato il decennale.
